venerdì 3 maggio 2013

Le fondamenta della Decrescita

Il punto fondamentale, da cui prende le mosse la teoria della decrescita, è che non possiamo più permetterci di sprecare le nostre risorse naturali che, come ormai sappiamo, sono limitate e molte di esse purtroppo non sono rinnovabili.

Quindi tutti gli sprechi di tipo energetico, alimentare o ambientale vanno combattuti in modo da modificare le logiche di profitto del mercato attuale; si deve infatti considerare che a breve ci verrà presentato un conto salatissimo dal nostro pianeta per l'esaurimento delle risorse e dell'inquinamento dell'ambiente.

Facciamo un semplice esempio: analizziamo un tipico prodotto alimentare come il pesto genovese. Ebbene può capitare di trovarlo in vendita con il basilico che arriva dal Vietnam e l'aglio dalla Cina. E ciò accade perché il costo è inferiore a quello del pesto prodotto in Italia!

Tuttavia se considerassimo l'inquinamento generato dal trasporto intercontinentale, oltre al costo reale* del petrolio che a breve non sarà più disponibile, allora l'importazione di questo prodotto alimentare non sarebbe più conveniente.

È vero che tra non molto il mercato, per la legge economica della domanda e dell'offerta, farà salire il costo del petrolio in esaurimento e non renderà conveniente l'importazione di questo o di altri prodotti, ma a quel punto il danno ambientale (di cui l'economia del profitto non tiene mai conto) sarà irreversibile e le risorse perdute per sempre.

Se la logica di contenimento e di risparmio delle risorse naturali, sottesa a questo semplice esempio, prendesse piede nell'attuale economia, assisteremmo ad una naturale decrescita degli sprechi (e quindi del PIL) e ci renderemmo finalmente conto che non tutto si può ottenere in modo illimitato dando un più alto valore ai beni naturali; sicuramente un valore diverso da quello del prezzo di acquisto!

(*) Il mercato valuta il costo di una risorsa in funzione della domanda e della sua attuale disponibilità (oltre ad altri parametri speculativi); tuttavia non considera che tra pochi decenni quella risorsa non sarà più disponibile (senza considerare i danni ambientali che la sua estrazione e distribuzione avrà causato).

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