giovedì 6 dicembre 2012

La Decrescita è contro il progresso?

Sul sito del Movimento per la Decrescita Felice si legge che l'attività portata avanti dal Movimento si articola in quattro filoni:
- Stili di vita
- Tecnologie
- Politica
- Cultura.


In particolare si afferma che "questi quattro filoni sono per noi come uno sgabello, costituito da tre robuste gambe – stili di vita, tecnologie e politica – le quali tengono in piedi il ripiano della cultura. Se manca una di queste gambe lo sgabello non sta in piedi".

Ora partiamo dalla tecnologia (nei prossimi post esamineremo le altre tre gambe) e riportiamo alcune citazioni rimandando al sito per eventuali approfondimenti.
In particolare si dice che "le tecnologie della decrescita sono quelle tecnologie che, a parità di prestazioni, riducono:
1. I consumi di energia
2. I consumi di materie prime
3. Gli oggetti da smaltire".

E subito dopo si specifica:
"La decrescita non è infatti il ritorno all’età della pietra, ma il recuperare la saggezza del passato e coniugarla con tutto ciò che di utile e intelligente abbiamo inventato ed inventeremo. Non tutto il nuovo infatti rappresenta un progresso (pensiamo alle borse di plastica rispetto a quelle di tela), come d’altra parte non tutto il vecchio è meglio del nuovo (non siamo insomma per ritornare ai piccioni viaggiatori!)".

Ma vediamo un esempio:
"Per il riscaldamento degli ambienti in Italia si consumano mediamente 200 chilowattora (circa 20 litri di gasolio o 20 metri cubi di metano) al metro quadrato all’anno. In Germania, in Alto Adige e, da qualche anno, anche in alcuni Comuni italiani, non è consentito costruire nuovi edifici, o ristrutturare edifici esistenti se il loro consumo energetico per il riscaldamento supera i 70 kilowattora (7 litri/metri cubi). Una casa ben costruita, come quelle tedesche, consuma quindi circa 2/3 dell’energia in meno di una casa mal costruita, ma per costruirla occorre una tecnologia molto più evoluta, una tecnologia della decrescita!".

Infine si sottolinea che è fondamentale modificare i nostri stili di vita poiché "da sole, le tecnologie che riducono il consumo di risorse a parità di produzione o servizi possono dare adito al cosiddetto effetto rimbalzo: se un'automobile più efficiente dimezza i consumi di benzina raddoppiando i chilometri che fa con un litro, gli automobilisti possono essere indotti a percorrere più chilometri. Per evitare che ciò si verifichi occorre anche un cambiamento degli stili di vita e una legislazione che ponga limiti alla circolazione automobilistica ed incentivi la mobilità pubblica".  

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