mercoledì 12 dicembre 2012

L'IWI prende il posto del PIL

In un precedente post intitolato "Cosa misura il PIL?" avevamo già osservato che questo indicatore del Prodotto Interno Lordo, pur misurando la crescita di un Paese (inteso come il valore totale delle merci e dei servizi prodotti in un anno) non indica in realtà lo stato di benessere e della qualità della vita della popolazione di quel Paese.

Ora forse non tutti sanno che esiste un Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente e cioè "lo United Nations Environment Programme (UNEP) un’organizzazione internazionale che opera dal 1972 contro i cambiamenti climatici a favore della tutela dell’ambiente e dell’uso sostenibile delle risorse naturali" (vedi Wikipedia).

Questa organizazione ha recentemente coniato un nuovo indicatore denominato IWI (Inclusive Wealth Index) che "sostituisce il PIL e contabilizza le fonti del benessere dei paesi, includendo oltre al capitale industriale anche quello naturale, umano e di capacità di innovazione" (per approfondimenti vedi l'articolo su Le Scienze).

Riportiamo quanto ha dichiarato il direttore esecutivo dell'UNEP Achim Steiner in occasione della conferenza di Rio 2012 sullo sviluppo sostenibile:
"La Conferenza di Rio è un'ottima occasione per smettere di considerare il PIL come l'unica misura della prosperità di un paese, perché trascura i principali indici di benessere delle persone, oltre allo stato delle risorse naturali di un paese l'IWI è fra le possibili alternative che i leader mondiali potrebbero prendere in considerazione".

Inoltre Achim Steiner ha aggiunto che "l'IWI riporta un range di dati che i vari capi di stato dovrebbero tenere in considerazione come modo per apportare grande precisione nel valutare la ricchezza generazionale del loro Paese, con lo scopo di realizzare uno sviluppo sostenibile e di sradicare la povertà".

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